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Volumetti di largo consumo, usurati da una lettura fin troppo frequente, per giunta a più riprese requisiti, occultati o distrutti a seguito di reiterati provvedimenti censori. Di autori soprattutto italiani, ma anche spagnoli, francesi e inglesi, solitamente semisconosciuti o volutamente anonimi, sono gocce nel mare di quei diffusissimi libretti devozionali, pervasi di pietà cristocentrica e prodighi di suggerimenti sul ben morire che inondano le officine tipografiche di mezza Europa dalla fine del Cinquento a tutto il Settecento. Di 'granello' in 'granello', dai fascicoli accumulati presso l'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede alle voci dell'Index librorum, la 'lista' che alla fine emerge si rivela una campionatura feconda dal punto di vista bibliografico, orientando l'indagine verso campi ancora poco esplorati e guidandola lungo un dedalo di vicoli insospettatamente affollati: il complesso rapporto con il pubblico, il gioco di rimandi tra curatori e traduttori, dedicatari e possessori, la rete della diffusione, le operazioni editoriali di librai e tipografi. E, come in ogni 'collezione', anche in questo volume vengono alla luce operette che furono successi editoriali fino ad oggi insospettati ed esemplari ritenuti finora introvabili.